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Gentilucci: “Inventare nuove forme di spettacolo senza creare surrogati”

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Lo Spazio Nobelperlapace è pronto alla sfida.

In questi giorni drammatici e al tempo stesso particolari nel vissuto quotidiano per tutti noi, stiamo continuando a lavorare, a informarci e a partecipare a tanti confronti e discussioni con altri operatori, anche di natura politica, sul futuro del nostro lavoro e, in generale dello spettacolo.

Finora non siamo intervenuti pubblicamente perché siamo soliti analizzare e approfondire prima di trarre facili conclusioni. Ma oggi voglio condividere un pensiero.

Noi tutti pensiamo innanzitutto alla salute di chi frequenta il nostro spazio, per questo stiamo studiando le soluzioni più adeguate per tutte le persone che frequenteranno i nostri laboratori, assisteranno ai nostri spettacoli e parteciperanno alle nostre attività. Speriamo il prima possibile, in attesa delle future disposizioni in materia di luoghi dello spettacolo.

Una cosa è certa: intensificheremo le nostre attività socio-culturali.

Personalmente, non vorrei inventare nulla che sia un surrogato della specificità dell’agire spazio temporale del teatro per il rispetto che ho dello spettatore.

Ma al tempo stesso intensificheremo le attività video, per produrre video e non surrogati. Già in questi giorni stiamo contattando alcuni nostri utenti, giovani e non, per coinvolgerli in nuove attività che, appena sarà possibile, avvieremo.

Vogliamo condividere con il nostro pubblico anche numerosi lavori e progetti realizzati negli anni, da tempo in corso di digitalizzazione.

Vorrei che il Nobelperlapace si trasformasse in un’allegra brigata di cucina, che con le proprie portate renda sazi e felici i nostri utenti commensali e spettatori.

Tutto questo può essere possibile, perché in questi anni di duro lavoro abbiamo instaurato un feeling relazionale con coloro che hanno attraversato lo spazio. Persone oggi pronte e disponibili a contribuire volontariamente alla realizzazione di innovativi progetti, che ci permettano di adattarci a una realtà nuova.

Non ci inventeremo nulla di nuovo che non sia una vicinanza che, attraverso la condivisione delle arti, renda più gradevole la riflessione sui temi che l’uomo vive e affronta da sempre.

Come abbiamo fatto già undici anni fa, ci adatteremo ancora una volta al mondo nuovo. Col sorriso sulle labbra e la determinazione di chi vuole tornare a vivere un grande spettacolo collettivo. Tutti insieme.

Giancarlo Gentilucci